8 luglio 2018

BENESSERE ANIMALE

 

 

 

 

 

Il benessere degli animali costituisce un ambito importante del mandato EFSA. La sicurezza della catena alimentare è indirettamente influenzata dal benessere degli animali, in particolare di quelli allevati per la produzione di alimenti, a causa dello stretto legame che intercorre tra il benessere degli animali, la loro salute e le tossinfezioni alimentari. Fattori di stress e condizioni di scarso benessere possono avere come conseguenza negli animali una maggiore predisposizione alle malattie.

Il benessere degli animali destinati alla produzione alimentare dipende in larga parte dalle pratiche gestionali da parte dell’uomo. Sono numerosi i fattori che possono influire sul loro benessere, ad esempio il tipo di strutture stabulative e le zone di riposo, lo spazio a disposizione e la densità dei capi, le condizioni di trasporto, i metodi di stordimento e di macellazione, la castrazione dei maschi e il taglio della coda.

Quadro legislativo UE

L’Unione europea vanta tra i più elevati standard di benessere animale al mondo. Il quadro generale di azione dell’Unione europea per il benessere degli animali è definito nella Strategia dell’UE per la protezione e il benessere degli animali 2012-2015.

Norme armonizzate a livello di Unione sono attualmente in vigore per numerose specie animali e per varie questioni che influenzano il benessere animale. La direttiva 98/58/CE del Consiglio definisce norme minime per la protezione di tutti gli animali negli allevamenti, mentre altre norme UE definiscono gli standard di benessere degli animali da allevamento durante il trasporto e al momento dello stordimento e della macellazione. Direttive specifiche riguardano la protezione di singole categorie animali quali i vitelli, i suini e le galline ovaiole. Oltre agli animali da allevamento, anche gli animali impiegati negli esperimenti di laboratorio e gli animali selvatici ospitati negli zoo sono tutelati dall’esistenza di appositi standard armonizzati a livello di Unione europea.

Anche altre organizzazioni internazionali hanno emanato raccomandazioni e linee guida in merito al benessere degli animali, come l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) e il Consiglio d’Europa. L’UE figura tra i firmatari della Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti adottata dal Consiglio d’Europa.

Bovini da latte

Il gruppo scientifico AHAW ha pubblicato cinque pareri scientifici e una relazione scientifica sugli effetti complessivi dei più comuni sistemi di allevamento sul benessere dei bovini da latte correlati a eventuali malattie, valutando l’impatto potenziale della stabulazione, dell’alimentazione, delle pratiche gestionali e della selezione genetica. A causa del gran numero di dati disponibili, gli esperti hanno suddiviso il proprio lavoro di valutazione del rischio in quattro aree:

  • Disturbi metabolici e riproduttivi
  • Disturbi mammari
  • Alterazioni degli arti e della locomozione
  • Disturbi comportamentali, paura e dolore

Il gruppo è pervenuto alla conclusione che la selezione genetica a lungo termine finalizzata a produrre più latte e la natura dei sistemi di allevamento applicati, ovvero tipo di stabulazione e attrezzature usate, come pure le pratiche di gestione e manipolazione, sono importanti fattori che esercitano un influsso tanto sulla salute dei bovini da latte quanto su altri aspetti del loro benessere.

La normativa che gestisce il settore della protezione degli animali in allevamento è particolarmente dettagliata:

  • Decreto legislativo 26 marzo 2001 n. 146 “attuazione della direttiva 98/58/CE relativa alla protezione degli animali in allevamento”
  • Decreto legislativo 29 luglio 2003, n. 267 “attuazione della direttiva 1999/74/CE e della direttiva 2002/4/CE, per la protezione delle galline ovaiole e la registrazione dei relativi stabilimenti di allevamento
  • Decreto legislativo 7 luglio 2011, n 126 “attuazione della direttiva 2008/119/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli”
  • Decreto legislativo 7 luglio 2011, n 122 “attuazione della direttiva 2008/120/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini”
  • Raccomandazione (UE) 2016/336 DELLA COMMISSIONE dell’8 marzo 2016 relativa all’applicazione della direttiva 2008/120/CE del Consiglio che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini in relazione alle misure intese a ridurre la necessità del mozzamento della coda
  • Commission Staff Working Document on best practices with a view to the prevention of routine tail-docking and the provision of enrichment materials to pigs.
  • Decreto legislativo 27 settembre 2010, n. 181 “attuazione della direttiva 2007/43/CE che stabilisce norme minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di carne”
  • Decreto Ministeriale 4 febbraio 2013 “disposizioni attuativa in materia di protezione di polli allevati per la produzione di carne, ai sensi degli articoli 3,4,6, e 8 del decreto legislativo 27 settembre 2010, n 181”

Infine, il regolamento (CE) n. 882/2004 prevede che gli Stati membri eseguano programmi di controllo e redigano relazioni annuali indicanti i risultati delle ispezioni condotte in diversi settori connessi con la sicurezza alimentare, compreso il benessere degli animali.

Il programma dei controlli dell’allevamento è contenuto nel Piano Nazionale Benessere Animale (PNBA). In particolare nel piano vengo stabiliti il numero dei controlli da effettuare da parte dei Servizi veterinari delle ASL/ARPAE presso gli allevamenti per verificare l’attuazione delle norme sul benessere animale.