Cosa è il benessere animale

CHE COS’È IL BENESSERE ANIMALE?

Il benessere animale è un concetto per molti sfuggente, perché non ha una definizione univoca e può assumere significati diversi. In generale il benessere ha a che fare con “la qualità di vita di un animale, così come essa viene vissuta da un singolo esemplare”. Un approccio olistico al benessere animale tiene in considerazione non solo le condizioni fisiche e di salute, ma anche il benessere psicologico e la capacità di esprimere comportamenti specie-specifici. Un benessere elevato implica che l’animale sia in buona salute, felice e libero da sofferenze, come indicano le cinque libertà elencate di seguito.

1. Libertà dalla fame e dalla sete: disponibilità di acqua fresca e di un’alimentazione che mantenga l’animale in buona salute.

2. Libertà di avere un ambiente fisico adeguato che includa aree di riparo e zone di riposo.
3. Libertà da dolore, ferite e malattie attraverso prevenzione, diagnosi tempestive e cure.

4. Libertà di manifestare comportamenti specie- specifici grazie a uno spazio sufficiente, a un ambiente adeguato e alla compagnia di esemplari della stessa specie.

5. Libertà dalla paura e dal disagio grazie a condizioni e cure che scongiurino sofferenze psicologiche.

COME SI MISURA IL BENESSERE?

Fino a poco fa il benessere animale veniva misurato attraverso le risorse messe a disposizione, con la convinzione che buone risorse assicurino un buon benessere. Questo è vero solo per alcuni parametri (per es. stalle e ripari, accesso al pascolo), mentre per altri è necessario ricorrere a indicatori misurati sulle condizioni specifiche dell’animale, per valutare in maniera oggettiva le reali condizioni dei capi. I punteggi associati agli indicatori permettono di individuare problemi specifici legati al benessere, fissare obiettivi e sviluppare programmi di miglioramento specifici per ogni azienda. L’approccio migliore per valutare il benessere si basa, quindi, sull’analisi combinata di risorse ambientali e indicatori misurati sugli animali.

QUALI INDICATORI MISURARE?

La tabella sottostante mostra sei parametri chiave da valutare per le vacche da latte. Essi coprono benessere fisico e mentale degli animali e le componenti comportamentali specie-specifiche indicatrici di benessere. Esistono anche altri indicatori di benessere per le vacche da latte, come quelli legati a lesioni e condizioni igieniche, incidenza di code spezzate e di danni conseguenti alla decorazione, longevità (una vita più lunga generalmente è sinonimo di una salute migliore). Tuttavia, per una base di partenza che copra i principali punti chiave della questione benessere, sono sufficienti i sei indicatori riportati qui sotto. La guida descrive le misurazioni da effettuare, i metodi da utilizzare per associare un punteggio a ogni indicatore, gli obiettivi e le azioni da intraprendere a seconda del punteggio e dove è possibile reperire ulteriori informazioni.

1. CAPACITÀ MOTORIE

L’analisi delle capacità motorie valuta la presenza e la gravità di zoppie, un serio disturbo che provoca dolore e riduce mobilità, produzione di latte, appetito e fertilità, aumentando anche la probabilità di abbattimento. In Europa, l’incidenza di zoppie è rimasta stabile negli ultimi 20 anni5. Gli allevatori si accorgono in genere solo di 1 caso su 4, sottolineando il bisogno di una valutazione regolare e standardizzata.

2. ABBATTIMENTI

Comprende l’abbattimento selettivo di capi per eutanasia, la vendita per la macellazione o la rimozione in seguito a morte in allevamento. I tassi di abbattimento sono stimati attorno al 22-25% nel Regno Unito, al 35% negli USA e sono simili in Europa (27-34% nei Paesi Bassi e 27% in Irlanda)6. Le cause principali comprendono infertilità, mastite, zoppia, disordini metabolici, età e scarsa lattazione. Registrare i casi di abbattimento è importante per identificare le cause che hanno portato all’allontanamento delle vacche dalla mandria, in particolare se avviene prima del tempo (abbattimento involontario).

3. MASTITI

Infiammazioni della ghiandola mammaria e dei tessuti della mammella, sono tra i disturbi più diffusi e dispendiosi tra le vacche da latte. Sono scatenate da agenti patogeni presenti nell’ambiente che causano un’infezione del canale del capezzolo. Nel 2004-5 nel Regno Unito, quasi il 25% degli allevamenti presentava più di 100 casi ogni 100 vacche nell’arco di un anno, mentre la situazione tipica prevedeva 47-65 casi ogni 100 vacche. Il monitoraggio dei casi di mastite è fondamentale per tenere sotto controllo la malattia.

4. CONDIZIONI CORPOREE

La misurazione delle condizioni corporee aiuta a valutare le riserve di grasso, indicative del bilancio energetico della vacca, e a regolare le decisioni sull’alimentazione e sulla gestione della mandria. La scala della Penn State University è utile per garantire che ogni vacca abbia le giuste condizioni in rapporto al suo ciclo di lattazione e per gestire alcune fasi importanti, come il periodo precedente al parto o quello di asciutta. La corporatura ideale permette parti più facili e di evitare perdite o guadagni di peso eccessivi, scarse lattazioni, disordini metabolici e benessere ridotto.

5. COMFORT

Un ambiente confortevole è importante per le vacche da latte perché si riflette sulla salute fisica dell’animale, compresi i casi di zoppia e l’espressione di comportamenti naturali specie-specifici; inoltre è importante anche per i produttori perché è stato associato a un aumento di produzione di latte.

6. COMPORTAMENTO DELLA MANDRIA

Dà una valutazione oggettiva della qualità dell’allevamento. La distanza di fuga misura quanto l’uomo può avvicinarsi all’animale prima che questo si allontani. Il punteggio misura lo stato emotivo della vacca: bovine che hanno paura dell’uomo o provano sofferenza o stress si allontanano prima, bovine felici e sane consentono di avvicinarsi. La reazione della bovina all’uomo può essere condizionata dal temperamento, ma il punteggio dà un’indicazione della relazione uomo/animale nella mandria.